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Creatività, innovazione, capacità di coniugare il presente con il passato più remoto. Sono questi alcuni degli elementi con cui dovranno confrontarsi i professionisti e le imprese che operano nel settore della comunicazione visiva, grafica e pubblicitaria che decideranno di partecipare al concorso di idee indetto dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria per la creazione del logo e dell'immagine coordinata della Caverna delle Arene Candide, uno dei più importanti siti archeologici della Preistoria mediterranea.
La Caverna delle Arene Candide a Finale Ligure (Savona), che attraverso scavi archeologici ha svelato di essere un archivio di preziosi ed eccezionali reperti delle culture umane tra l'epoca Gravettiana del Paleolitico superiore (26.000 a.C.) ed il periodo bizantino (VII secolo d.C.), è al centro di un progetto di valorizzazione promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Regione Liguria. Nel giro di pochi anni sarà aperta al pubblico, che potrà accedere direttamente al cantiere delle nuove indagini scientifiche condotte da ricercatori di Università italiane e straniere, grazie anche al supporto del Comune di Finale Ligure e al rinnovato sostegno della Freddy Spa.
La Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria, che coordina il progetto di valorizzazione, ha deciso ora di lanciare anche un concorso per individuare il marchio e la linea grafica con cui la Caverna delle Arene Candide si farà conoscere al pubblico. Si cerca un logo che sappia esaltare il valore culturale della caverna, le sue caratteristiche uniche, il rapporto tra il sito e l'ambiente circostante, la Preistoria e quell'indissolubile legame tra Uomo e Caverna che tante preziose testimonianze ha lasciato al suo interno. Il logo contraddistinguerà tutte le iniziative volte a promuovere un sito archeologico di grande fascino, incastonato sul Promontorio della Caprazoppa tra Finale Ligure e Borgio Verezzi, a picco sul mare, ben noto a livello internazionale tra gli studiosi di Preistoria, ma - purtroppo - ancora poco conosciuto e fino ad ora non accessibile al pubblico.