La COSTRUZIONE della Torre ha inizio il 1° agosto del 1173: durante il primo anno si realizza la fondazione e il 1°Ordine, nei successivi quattro anni la struttura raggiunge il 4° Ordine. Nel 1178, per motivi non documentati, i lavori si interrompono; riprenderanno solo tra il 1272 e il 1278 per arrivare alla costruzione del 7° Ordine intorno al 1301. Ancora una interruzione e tra il 1360 e il 1370 si completa la costruzione realizzando la cella campanaria dove si attua una forte correzione della pendenza raggiunta dalla Torre verso sud realizzando nel piano di calpestio 4 gradini a nord e 6 a sud.
LO STATO DI CONSERVAZIONE delle superfici è fortemente condizionato dall'inclinazione, che accentua il degrado legato all'invecchiamento naturale dei materiali e alla storia conservativa della Torre. Danni alle strutture iniziarono a manifestarsi pochi anni dopo il completamento della costruzione: alla fine del Trecento si devono sostituire 4 colonne. Nel corso degli anni, si succedono numerose sostituzioni di parti lapidee e la messa in opera di catene, staffe e cerchiature. Così gli elementi originali, realizzati principalmente con marmo di San Giuliano, vengono progressivamente sostituiti utilizzando il marmo bianco di Carrara. Ad oggi, delle 180 colonne dei loggiati solo 45 sono in marmo di San Giuliano.
Ad oggi, sul totale di 269 fusti di colonne 175 sono in marmo bianco di Carrara e sono sostituiti 195 capitelli su un totale di 207.
GLI STUDI E LE INDAGINI sulle interazioni esistenti tra ambiente e manufatto-torre hanno dimostrato come l’erosione, la disgregazione della pietra, la presenza di patine gessose e di incrostazioni calcaree siano da connettere all'impatto delle idrometeore e alle diverse vie di percolamento dell’acqua. Nella zona di sottopendenza, invece, il particellato, che non viene dilavato per l'effetto di autoschermo della Torre stessa, si deposita e causa il formarsi di croste nere. Diffuse lesioni, fratture e i distacchi di frammenti sono testimonianza dei fenomeni di schiacciamento legati all’inclinazione e al maggiore irraggiamento subito da colonne e capitelli. Nelle zone dove maggiore è la presenza di acqua sono attecchiti microrganismi, muschi, licheni e piante infestanti.
Gli studi storici e le indagini scientifiche sono stati affiancati da un lungo e complesso lavoro di mappatura e di restituzione grafica delle diverse forme di alterazione sugli oltre 7.000 m2 delle superfici esterne ed interne. La gestione informatizzata di questi dati ha permesso di visualizzare e quantificare l’estensione dei danni: la crosta nera, ad esempio, si estende su 1.968 m2, localizzata principalmente sul lato Sud negli Ordini inferiori; la disgregazione, più importante nelle zone superiori dei lati Nord e Sud, interessa 2.086 m2; le fessure si estendono per 8.658 m e la situazione più grave si ha sul 3° Ordine.
LE METODOLOGIE PER IL RESTAURO sono state individuate sulla scorta dei risultati delle indagini e sull’esperienza diretta acquisita in un cantiere di progetto svolto nel 2000,con il contributo dell’U.E, su un grande tassello realizzato nella zona Sud-Est tra il 1° e il 2°Ordine.
Sono stati considerati idonei e necessari all’intervento conservativo: 11 sistemi di pulitura, 5 prodotti per il consolidamento, 18 tipi di malta per la stuccatura e trattamenti specifici: per i metalli, per la rimozione di gomme e scritte. Interventi graduali, sempre controllabili affidati a restauratori specializzati vengono alternati e adeguati alle diverse situazioni,: puliture con acqua atomizzata, impacchi solventi, rimozione micromeccanica, uso del laser, consolidamenti della pietra per impregnazione localizzata o per immersione; nuove sigillature per fessure, fratture e giunti tra i blocchi, differenziate secondo il litotipo e l’esposizione.
I criteri che sono stati seguiti nelle scelte operate nella fase di studio sono stati la base per la redazione del progetto di restauro che è stato approvato dal Comitato di Coordinamento per la Salvaguardia della Torre nell’ultima seduta del dicembre 2001 con una previsione di spesa pari a € 5.476.687,63.
FINANZIAMENTI E STATO DEI LAVORI Nell’impossibilità di disporre dell’importo complessivo necessario all’attuazione del progetto generale l’Istituto, in accordo con l’Opera della Primaziale Pisana, ha deciso di procedere ad una sua attuazione in diversi stralci.
Un primo stralcio è stato finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel 2002 per un importo di € 464.810,00 ed ha interessato l’ultimo ordine della Torre, la cella campanaria e il paramento lapideo delle pareti della sala del piano terra. La spesa per l’installazione dei ponteggi è stata sostenuta dall’Opera della Primaziale Pisana.
Un secondo stralcio del progetto generale, finanziato parte dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel 2003 (€.150.000,00) e parte dall'Opera della Primaziale Pisana (€ 91.160,00), ha interessato il restauro delle superfici lapidee del primo ordine della Torre.
Un terzo stralcio, iniziato alla fine del 2004, è stato finanziato interamente dall'Opera della Primaziale Pisana. Le superfici interessate dall’intervento ancora in corso costituiscono l’interno dei quattro primi ordini dei loggiati.
Una parte del restauro di tutte superfici lapidee, pari a 1/3 della loro estensione, è sempre stata effettuata dai restauratori dell'Opera della Primaziale Pisana. La Direzione dei lavori è sempre stata curata dall’Istituto Centrale per il Restauro.
Nel novembre 2004 con l’approvazione del programma triennale 2004-2006 degli interventi e delle attività culturali da realizzare con gli introiti del gioco del lotto si è potuta avviare la fase dei grandi lavori che porteranno alla conclusione dell’intervento di restauro sulla Torre con il completamento del restauro di tutte le superfici lapidee esterne e il restauro e l’allestimento degli ambienti interni.
L’importo approvato per il triennio 2004-2006 pari a € 2.046.820,40 sarà integrato con fondi dell’Opera della Primaziale Pisana che ha dichiarato la propria disponibilità ad assumere l'onere della spesa necessaria al completamento del progetto generale.
I lavori di restauro previsti all’interno dei finanziamenti del gioco del lotto interessano gli ambienti interni della Torre: la lunga scala elicoidale, le scale a chiocciola tra il 7° e l'8° ordine e tra l'8° Ordine e il coronamento, la canna cilindrica, fino a pochi giorni fa occlusa dalla sala degli strumenti, e le grandi arcate del 7°Ordine.
Un ponteggio circolare leggero, realizzato con una lega di alluminio, dovrà essere realizzato per restaurare le superfici esterne dei loggiati con un finanziamento previsto dall’Opera della Primaziale Pisana.
Tutti i lavori saranno diretti dall’Istituto Centrale per il Restauro, il loro completamento è previsto per la fine del 2008.
Progetto e direzione lavori : Istituto Centrale per il Restauro.
LA TORRE DI PISA
Gli studi e gli interventi che hanno consentito la stabilizzazione della Torre di Pisa (2005)
Volume speciale della rivista Bollettino d'Arte