Particolare stilizzato della cupola del Pantheon, Roma

La Venaria Reale e la sua Reggia

Pubblicato il 23 novembre 2007


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Un progetto durato dieci anni e fondi per duecento milioni di euro sono serviti al recupero della Reggia di Venaria Reale, nei pressi di Torino, i cui spazi, abbandonati per decenni, sono stati aperti al pubblico a partire dal 12 ottobre 2007. L'annuncio è stato dato a Roma nel corso di una conferenza stampa, il 19 luglio 2007.

Restituita da una straordinaria opera di restauro alla magnificenza barocca cui fu ispirata nel ‘600 per entrare nel novero delle grandi residenze europee, la Grande Reggia, cuore del complesso monumentale della Venaria Reale, si appresta a tornare più di tre secoli dopo simbolo di modernità e cultura. Concepita per essere la nuova Corte del loisir contemporaneo, la Reggia di Venaria, in sintonia con le più grandi istituzioni internazionali, si propone come centro di produzione culturale e luogo di svago, in grado di offrire al grande pubblico italiano e internazionale i piaceri di arte, storia e architettura in un paesaggio straordinario.

L’inaugurazione della Reggia è la tappa fondamentale del progetto di recupero della Venaria Reale. L’edificio monumentale, di 80 mila metri quadrati di superficie, con i suoi molteplici corpi di fabbrica, conta da solo alcune delle più alte espressioni del Barocco europeo: il Salone di Diana, capolavoro seicentesco di Amedeo di Castellamonte, la Galleria Grande, la Chiesa di Sant’Uberto, il complesso di Citroniera e Grande Scuderia, opere del genio settecentesco di Filippo Juvarra.

Vista dall’alto, la Reggia disegna intorno a sé uno spazio di 950 mila metri quadrati di architetture e parchi indivisi e rappresenta il perno dal quale si articolano in tutt’uno 80 ettari di giardini, (tra i più vasti in Italia), con una Grande Peschiera di undici milioni di litri d’acqua, il Centro storico cittadino, il Borgo Castello e la Cascina Rubbianetta in un orizzonte di boschi e castelli che si perde a sua volta negli oltre 6.000 ettari di verde del Parco La Mandria.

Il Progetto La Venaria Reale è stato considerato il più significativo programma di riqualificazione di un bene culturale in corso in Europa: i lavori di recupero, coordinati per il Ministero per i Beni e le Attività Culturali dai soprintendenti Francesco Pernice e Carla Enrica Spantigati e per la Regione Piemonte da Alberto Vanelli e Maria Grazia Ferreri, per qualità e dimensioni dell’intervento hanno comportato la riprogettazione dell’intero territorio. Dal restauro dell’immensa Reggia al ripensamento dei Giardini scomparsi, dalla valorizzazione del Borgo alla realizzazione di infrastrutture viarie e ricettive.

La complessità del luogo, il grave stato di degrado degli edifici dopo due secoli di usi impropri, abbandoni e spoliazioni, la presenza di opere architettoniche monumentali realizzate nell’arco di un secolo e mezzo, ognuna con stili, modalità costruttive e materiali propri, sono alcune delle ragioni per le quali il progetto di recupero ha rappresentato in questi anni una grande sfida: più di trenta cantieri attivati, 800 persone impiegate, 100 progettisti, 80 tecnici di settore, per un investimento complessivo di 200 milioni di euro.
Per i lavori di restauro sono state adottate tecniche sperimentali di ripristino architettonico, precedute da lunghe sessioni di indagine tecnica e archivistica, insieme ad attività di ricerca di nuovi materiali, al fine di restituire il complesso alla sua dignità e integrità, senza alterarne le caratteristiche originarie.

I 1.000 metri quadrati di affreschi e i 145.000 metri quadrati di stucchi e intonaci della Reggia di Venaria hanno ritrovato la loro vivacità e la solennità dei giochi di luce e di colore. Il restauro ha interessato non solo gli ambienti, ma anche le opere d’arte della Reggia. I dieci dipinti raffiguranti scene di caccia di Jan Miel, tornano, restaurati, nella loro collocazione originaria nel Salone di Diana, insieme a sei delle dieci Principesse a Cavallo. Restituite alla Chiesa di Sant’ Uberto, già da settembre 2006, anche le due preziose Pale degli altari laterali di Francesco Trevisani e Sebastiano Ricci e le due più piccole delle cappelle laterali di Sebastiano Conca.

L’allestimento permanente, che accompagnerà il visitatore lungo il percorso di visita della Reggia attraverso le fasi di formazione architettonica dell’edificio, è stato concepito in rapporto di dialogo con le esposizioni temporanee a tema che verranno di volta in volta realizzate ed è aperto a nuove integrazioni e arricchimenti.

Quale contrappunto all’allestimento, che si snoda dalla parte sotterranea a quella monumentale, sono stati lasciati per scelta alla sola veste architettonica e decorativa i quattro ambienti più importanti della Reggia: il Salone di Diana, la Galleria Grande, la Chiesa di Sant’Uberto e la Galleria Alfieriana.

Il programma di apertura della Venaria Reale, con l’inaugurazione della Reggia il prossimo 12 ottobre, si articola in cinque traguardi importanti. Nel 2005 la nascita del Centro per la Conservazione e il Restauro, istituto di formazione e ricerca convenzionato con l’Università degli Studi e con il Politecnico di Torino, oggi pienamente operativo, negli spazi delle ex Scuderie e Maneggio alfieriani. A settembre del 2006 l’inaugurazione della magnifica Chiesa di Sant’Uberto dopo due anni ininterrotti di cantiere. Il terzo, il 10 giugno di quest’anno, ha visto l’apertura di parte importante dei Giardini, con un intervento d’arte contemporanea realizzato da Giuseppe Penone, cui farà seguito il prossimo agosto l’avvio del Centro Internazionale del Cavallo alla Cascina Rubbianetta nel Parco della Mandria.

La Venaria Reale si colloca al centro del Circuito delle Residenze Reali del Piemonte, ed è la porta d’accesso della Corona di delitiae, connessa con il Polo Reale di Torino e con il sistema museale concentrico del capoluogo piemontese di prossima progettazione nell’ambito degli eventi in calendario per Torino 2011.

 

La Venaria Reale in numeri

•    80.000 metri quadrati di superficie del complesso della Reggia (con Citroniera e area delle ex Scuderie)
•    230.000 metri cubi della Reggia
•    145.000 metri quadrati di stucchi ed intonaci nella Reggia
•    35.000 metri quadrati di facciate della Reggia
•    25.000 metri quadrati di pavimentazioni interne nella Reggia
•    3.000 tonnellate di pavimentazioni in pietra della Reggia
•    8.000 metri quadrati delle ex scuderie alfieriane della Reggia dedicati al Centro per la Conservazione e il Restauro, uno dei più grandi poli di restauro al mondo
•    1.000 metri quadrati di affreschi nella Reggia
•    11 chilometri di cornici decorative nella Reggia
•    1 chilometro di balaustre della Reggia
•    1,5 chilometri di percorso di visita della Reggia
•    80 ettari di Giardini della Reggia
•    40.000 nuove piantumazioni nei Giardini della Reggia
•    11 milioni di litri d’acqua nella Peschiera Grande dei Giardini, lunga 250 metri e larga 50 metri
•    6.000 ettari di territorio relativo al Parco La Mandria
•    35 km di muro di cinta del Parco La Mandria
•    30.000 metri quadrati del Borgo Castello della Mandria
•    8.000 metri quadrati tra Cascina Rubbianetta e maneggio coperto, con altri 5 ettari di spazi all’aperto, dedicati al Centro Internazionale del Cavallo nel Parco La Mandria
•    200 milioni di euro di investimenti
•    800 persone impiegate nei cantieri
•    50 cantieri attivati oltre 100 progettisti e oltre 100 esperti tecnici e scientifici




Documentazione:

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